Premessa
“Dentro di me c’è un posto bellissimo” Ameya Canovi è un libro che accompagna attraverso un percorso a volersi bene — un invito che risuona anche nel mio mondo: quello dell’abitare, dell’abitarsi per sentirsi a casa, quello che esploro con il Metodo Plissé. È un libro da leggere e forse anche più di una volta.
Sfogliarlo con delicatezza è stato sfidante: alcune pagine scorrono lievi, altre si fermano tra pieghe di domande che, prima o poi, toccano tutte noi. Una fra tutte: quanto spazio diamo davvero all’amore per noi stesse?
Quando fuori è in ordine, ma dentro manca casa
“E non c’è amore nelle nostre esistenze se non iniziamo da noi.”
“Se non iniziamo da noi, non possiamo attuare nessun cambiamento significativo nelle nostre vite.”
Quante volte cerchiamo fuori la felicità: un mobile nuovo, una stanza rifatta, un trasloco. Ma se non cambiamo prima il luogo interiore, la casa resterà sempre in disordine invisibile.
Le domande che abitano i muri
“Un cambiamento accade se trovi una pietra in cui inciampi…”
Nel mio lavoro, quella pietra è spesso una stanza che non funziona più. Non serve rifare tutto: basta inciampare, fermarsi, ascoltare.
Le stanze di dentro, le stanze di fuori
“La psicologia indaga quello spazio invisibile, eppure così pregnante, che è la mente.”
Dentro di me c’è un posto bellissimo Ameya Canovi ci invita a vedere la casa come specchio di ciò che portiamo dentro. Non è solo un contenitore: è riflesso di come impariamo a restare, senza fuggire.
Ti sei mai chiesta quali stanze di te sono chiuse da troppo tempo?
Dove ci sentiamo ferme
“Succede a tutti noi di sentirci fermi. Possiamo intanto riconoscerlo.”
“Apparire felici non significa essere felici davvero.”
Quante cose lasciamo lì ferme per paura di cambiare? Con Plissé insegno che un ambiente bello non è una vetrina: è un rifugio vivo.
Stare con sé prima di aggrapparsi all’altro
“Chi non sa stare con se stesso, all’altro ci si avvinghia, ma questo non è esserci per davvero.”
La casa racconta anche questo: stanze piene di oggetti per non restare sole. Ma un angolo vuoto può diventare un posto sicuro per ascoltare te stessa.
Abitare meglio: un punto dopo l’altro
“Un piccolo passo è già tanto per chi è stato immobile da una vita.”
“Sono certa che anche tu hai riserve di benessere, un posto dove metaforicamente ti puoi togliere le scarpe e stare comodo.”
Non serve stravolgere tutto. Basta spostare un oggetto, lasciare respirare un angolo. Un passo dopo l’altro.
Dentro di me c’è un posto bellissimo Ameya Canovi: la mia lettura con il Metodo Plissé
Questo libro ricorda che prima di abitare fuori, bisogna imparare a restare dentro. Con il Metodo Plissé accompagno questo movimento interiore a piccoli gesti concreti, stanza per stanza.
P come Percezione
“Succede a tutti noi di sentirci fermi…”
Percepire è fermarsi e ascoltare ciò che non scorre più bene intorno a te — o dentro di te. Spesso non lo facciamo, perché la paura del cambiamento è più forte del fastidio che proviamo. Con Plissé, alleno a riconoscere questo blocco con gentilezza: vedere cosa ti pesa, senza giudicarti, è già un passo verso il sollievo.
L come Lettura
“La psicologia indaga quello spazio invisibile…”
Leggere è portare alla luce ciò che hai percepito: dare un nome chiaro a quel blocco. Non è solo capire cosa non funziona in casa, ma anche riconoscere razionalmente da dove nasce quella resistenza. Con Plissé, leggere significa interpretare segnali e abitudini, per iniziare a scioglierli uno a uno.
I come Ideazione
“Se non iniziamo da noi, non possiamo cambiare.”
Ideare è un atto di coraggio. Significa trasformare la consapevolezza in possibilità: dare forma a un desiderio che spesso abbiamo paura di ammettere. Una casa più bella, un angolo solo nostro, un ambiente nuovo che ci rispecchia davvero. Tanti si fermano qui. Sono bloccati dalla paura di chiedere troppo, di rompere vecchi equilibri o di non meritare di più. Con Plissé, accompagno a guardare oltre questa soglia: immaginare senza sensi di colpa uno spazio che ti faccia stare bene — oggi.
S come Sviluppo
“Un piccolo passo è già tanto…”
Sviluppare è il momento in cui l’idea prende forma concreta. Può essere una riorganizzazione di un angolo, un mobile spostato, una parete che torna a respirare. Ma lo sviluppo vero avviene quando smetti di ripetere fedelmente schemi di casa tramandati. Chi ha avuto poco può concedersi di avere di più. Chi è cresciuto nel troppo può scegliere la leggerezza. Plissé ti accompagna a fare spazio a chi sei oggi.
S come Soluzioni
“L’amore per noi stessi è necessario…”
Le soluzioni sono il momento in cui si agisce davvero. Dopo aver percepito, compreso e immaginato, si sceglie concretamente di stare bene. A volte significa lasciare andare ciò che appesantisce, altre volte aggiungere un dettaglio che scalda il cuore. Con Plissé, ogni soluzione è pratica, semplice e su misura: un gesto reale che rende la tua casa uno spazio di benessere — subito.
E come Emozioni
“Dentro di me c’è un posto bellissimo.”
Alla fine, è da qui che tutto parte e tutto torna. Imparare a restare, anche nelle imperfezioni, è la vera chiave per sentirsi a casa. Una casa che sa accoglierti diventa una casa che sa coccolare la tua anima.
Abitarsi per sentirsi a casa: un invito dolce
Dentro di me c’è un posto bellissimo Ameya Canovi e il Metodo Plissé, ricordano che abitarsi è la chiave per sentirsi a casa, un passo dopo l’altro. Anche a casa tua.
Se vuoi fare un passo in più…
Ascolta il mio podcast Architetto che non ti aspetti: storie, spazi e riflessioni per trasformare la tua casa in un rifugio che ti coccola ogni giorno.
Io sono Beatrice Cha, architetto che applica il Metodo Plissé: ascolto, cura, armonia.
Articolo scritto con cura da Beatrice Cha – Architetto che non ti aspetti.
Progetto case coccola per l’anima.